Morsi e Aggressioni: la legge e il cane

Morsi e aggressioni: la legge e il cane

Morsi e aggressioni: la legge e il cane.

Diritti e doveri

Dura lex sed lex. La legge ci accompagna in ogni aspetto della vita comune e indica diritti e doveri di ciascuno di noi. I cani non sfuggono al controllo legislativo; vivendo in stretto contatto con gli uomini, le loro interazioni, per esempio in caso di morsi o aggressioni, devono rientrare all’interno di regole che salvaguardano la libertà e l’incolumità di tutti. E’ importante perciò sapere come dobbiamo comportarci per essere sempre dalla parte “giusta” e salvaguardare i diritti nostri e dei nostri cani. Vorrei quindi qui di seguito considerare alcuni aspetti del rapporto cane-legge, soprattutto relativo ai casi di morsi e aggressioni (che sono i più drammatici) che potrebbero essere utili.

 

Lo spazio pubblico: quando siamo a spasso

Malgrado i cani siano sempre più presenti nelle nostre strade e che gli uomini si siano abituati a condividere gli spazi con loro, rimane comunque un certo numero di persone che, per esperienze passate o semplicemente per una forma di idiosincrasia, provano paura quando un cane gli si avvicina e che si irrigidiscono alla loro vista.

D’altra parte l’incontro di due cani per strada o in uno spazio pubblico è spesso accompagnato dalla pantomima di proprietari che tirano convulsamente il guinzaglio urlando istericamente, cosa che a loro avviso dovrebbero tranquillizzare il cane ma che invece non fa altro che aumentare la loro eccitazione e creare il rischio di morsi e aggressioni.

La legge certamente non obbliga al silenzio proprietari che urlano, strillano e faticano a trattenere il loro cane, ma impone loro di tenerli in luoghi pubblici e nelle aree urbane con un guinzaglio lungo non più di 1,5 metri e di avere a disposizione una museruola. Ovviamente, nelle aree appositamente create, il cane può essere liberato. Altro punto di fondamentale importanza, che mette alla prova (spesso non superata) il senso civico dei possessori di cani, è l’obbligo di portare con se (e di usarli!!) gli strumenti per raccogliere le feci.

 

Responsabilità: quando il cane crea danni

Se il nostro cane provoca un danno, non c’è via di scampo, la responsabilità è nostra. Quindi, sia che sia al guinzaglio o che sia libero, che morda una persona o la faccia cadere, sia che rubi un oggetto sia che urti involontariamente un bambino, il proprietario è responsabile del danno creato e risponde delle sue azioni sia civilmente che penalmente.

Nel momento in cui un cane durante una passeggiata sia autore di morsi o aggressioni, non conviene mettersi a litigare cercando ipotetiche motivazioni per giustificare il proprio animale, ma serenamente cercate di mettervi a disposizione per risarcire il danno. In queste situazione risulta d’aiuto essere assicurati. Se la persona vittima dei morsi o aggressioni è di buon carattere la cosa può finire lì.

Se invece si dimostra bellicosa, potrebbe sporgere denuncia. In quel caso esiste la possibilità che si finisca davanti ad un giudice per il reato di lesioni colpose che prevede una multa e la detenzione fino a tre mesi. Tuttavia se le lesioni non sono gravi, che è la quasi totalità dei casi, e se il proprietario non è già stato denunciato per lo stesso reato la pena non viene comminata (la condanna però rimane sulla fedina penale).

 

Ancora Responsabilità

Girando per le vie della città con il nostro magnifico cagnolone (o cagnolino) può capitare di incontrare persone che non resistono alla voglia di accarezzarlo e coccolarlo. Se il vostro cane non gradisce e comunica la sua indisponibilità con un morso o un’aggressione, siete comunque voi proprietari ad avere la responsabilità del danno causato.

Esiste il caso specifico della fortuità della situazione, ma è abbastanza difficile  provare (la prova spetta al proprietario) che tutte le precauzioni siano state prese e che un elemento imponderabile sia arrivato a creare la situazione durante la quale si è creato il danno, per esempio se un passante accarezza il vostro cane ma contemporaneamente scoppia un tuono, il cane si spaventa e morde, si può considerare che il tuono non è prevedibile e quindi potrebbe rientrare nella situazione di fortuità.

E’ bene che la presenza di un cane nella nostra proprietà sia comunicata tramite un cartello. Nel caso in cui un malintenzionato entra furtivamente in un giardino o in una casa e il cane lo aggredisce, la situazione può presentare qualche problema: in pratica il danno subito dall’aggressore deve essere adeguato al potenziale danno subito dal proprietario di casa; se l’intruso non si presenta in maniera minacciosa e pericolosa per l’incolumità delle persone, il danno provocato dal cane potrebbe essere ritenuto eccessivo e rientrare nelle responsabilità del proprietario.

Nella situazione di ingressi fortuiti, per esempio quando la recinzione della proprietà presenta un buco dal quale un bambino può introdursi, oppure il cancello o la porta di entrata rimane aperta, ed il cane aggredisce l’intruso, la responsabilità rimane del proprietario.

 

Litigio tra cani

A volte non è possibile ricondurre oggettivamente ad una responsabilità dell’inizio di un litigio tra cani ad uno dei due. In mancanza di chiare situazioni ognuno gestisce i propri danni e dovrà far tesoro dell’esperienza avvenuta. Se invece è evidente la mancata custodia di un cane che è autore di morsi e aggressioni, la responsabilità ricade ovviamente sul suo proprietario. Anche in questo caso consiglio di stipulare una assicurazione che quanto meno copre le eventuali spese.

Dobbiamo annotare che recentemente in caso di morsi o aggressioni può essere riconosciuto un danno non solo materiale ma anche psicologico, la qual cosa dimostra quanto sia migliorata la sensibilità generale nei confronti dei cani. Nel momento che un cane si rende responsabile di morsi o aggressioni e crea una lesione, sia il pronto soccorso, se il ferito è un “umano”, sia il veterinario se il ferito è un animale, devono fare denuncia del fatto. Questo è sostanzialmente il retaggio dei periodi in cui la rabbia era sensibilmente presente nel territorio; adesso la rabbia non è quasi più riscontrata in Italia, talvolta si hanno segnalazioni di rabbia silvestre nelle zone di confine nord orientali, ma chiaramente il problema nelle zone urbane non esiste.

Rimane però obbligatorio un periodo di osservazione durante il quale il cane rimane presso il domicilio del proprietario e quindi non viene sequestrato e men che mai soppresso. La soppressione di un cane per aggressività avviene solo se la sua pericolosità viene ritenuta comprovata da veterinari esperti in comportamento, che devono valutare attentamente e meticolosamente le condizioni del cane e della circostanza durante la quale è avvenuta l’aggressione.  Vedete quindi che l’iter per definire un cane comprovatamente pericoloso non è semplice e le soppressioni sono decisamente rare.

Ho voluto in questo post analizzare come la società e la legge si pongono di fronte al cane morsicatore; esistono altre circostanze che coinvolgono il cane, meglio ancora il proprietario, e il contesto civile, come per esempio il maltrattamento, il disturbo della quiete o cosa fare se investite un cane, ma questo sarà oggetto di altri post.

Dr. Alberto Perini
Dr. Alberto Perini
Sono Alberto Perini, medico veterinario da oltre vent'anni, specialista in etologia e benessere animale, fin da piccolo appassionato di animali. Aiuto chi ha problemi con i propri pets a stabilire un equilibrio “nel branco”, così da ritrovare il piacere di vivere insieme, circondati serenamente dell’amore che queste creature non smettono di dimostrarci.