Fobia dei rumori: temporali, fuochi d’artificio, spari.
Una luce bianca improvvisa, un rumore secco crepitante cento volte più forte del rumore di fondo sembra farci esplodere le orecchie, un fremito scuote tutto il corpo che sobbalza e per un attimo rimaniamo senza fiato cercando di capire cosa è successo. Un fulmine si è abbattuto vicino a casa.
Sobbalzare dopo un forte rumore, come lo scoppio di un tuono vicino, è una reazione assolutamente normale, così come qualche attimo di batticuore e disorientamento. E’ solamente l’effetto di allarme che un evento improvviso stimola ed il nostro cervello risponde rilasciando adrenalina nel corpo.
Dopo alcuni secondi, però, il cervello valuta la sospetta minaccia come non grave, tanto rumore per nulla insomma, e tutto ritorna nella normalità con la consapevolezza che ulteriori rumori non saranno dannosi e che quindi possiamo ignorare.
Alcuni cani non sono in grado di tranquillizzarsi dopo il primo forte rumore e rimangono agitati e spaventati; questi cani non sono in grado di riprendersi e di valutare il reale significato dell’evento. Soffrono di fobia dei rumori. Hanno bisogno di aiuto.
Clive è un cane incrocio tipo labrador di 7 anni; i suoi proprietari, una normalissima famiglia, padre madre e due figli, sono preoccupati perché Clive ultimamente diventa fortemente ansioso e spaventato a causa dei temporali. La fobia dei rumori, soprattutto dei temporali l’ha sempre avuta ma fino ad ora i sintomi erano lievi: guardava i proprietari con occhi spalancati e pupille dilatate, cambiava spesso luogo dove sdraiarsi senza riuscire a trovare il punto giusto e poi faceva qualche piccolo guaito.
Da qualche tempo però il comportamento è peggiorato: cammina continuamente come per cercare qualcosa ma senza trovarlo, ansima, sbava, cerca di scavalcare divani e mobili rischiando di ferirsi, gratta alle porte freneticamente, non trova pace e l’ultima volta ha avuto diarrea ed ha vomitato. Il problema di Clive, la fobia dei rumori, purtroppo è abbastanza frequente e si presenta anche quando vengono sparati i fuochi di artificio o vengono esplosi degli spari.
Una prima risposta di agitazione è normale e comprensibile, ma deve durare pochi secondi, poi deve partire il meccanismo di abituazione che attutisce la risposta di allarme. Se ciò non accade si diventa vittima della fobia dei rumori.
Le cause di questo problema sono in parte dovute ad esperienze traumatiche, ma sono una minoranza; le altre cause sono sostanzialmente ipotesi anche se fondate: stress cronico, mancanza di stimoli rumorosi nel periodo sensibile infantile e cause genetiche.
E’ un problema molto debilitante e che non ha a vedere con l’intelligenza del cane, anzi più il cane è intelligente più è in grado di capire quali sono gli elementi che possono segnalare l’arrivo di un temporale e diventare ansioso. Infatti non appena percepiscono un cambiamento nella qualità della luce, l’aumento dell’intensità del vento o il mutare dell’elettricità e dell’ozono nell’aria, si mettono in allarme ed esibiscono tutta la serie di comportamenti che abbiamo appena visto con un crescendo angosciante.
Neanche invecchiando riescono a gestire l’ansia ed il panico: quello che succede al massimo è che le capacità auditive diminuiscono e che le condizioni di ossa e muscoli non sono più in grado di sostenere la serie di sintomi classici, ma senza variare l’acuto disagio di questa fobia.
Esistono le soluzioni e prima vengono applicate e più rapido e duraturo sarà il risultato. Ciò che non funziona è aumentare le coccole o le attenzioni durante la fase di panico: in quel momento il cane non capisce perché troppo spaventato, e se rimane un briciolo di lucidità, il messaggio che arriva è che effettivamente c’è qualcosa di cui preoccuparsi, altrimenti i proprietari sarebbero sereni e tranquilli.
Un errore che si compie per quanto riguarda la fobia dei rumori è cercare soluzioni all’ultimo momento, quindi all’inizio della stagione dei temporali (ammetto che di questi tempi è sempre più difficile identificarla) oppure il 31 dicembre. Iniziare con anticipo a trattare la fobia dei rumori può aiutare tantissimo.
Consiglio a tutti, anche indipendentemente dal problema di temporali e simili, di identificare in casa una posizione defilata, ben protetta da luci e rumori. In questo punto allestiamo una sorta di rifugio con un materassino, una cuccia o addirittura, se il cane lo tollera bene, un kennel (una sorta di grosso trasportino). Dal momento in cui è stato allestito, in questo luogo avvengono le cose più gratificanti per il cane: giochi, carezze e bocconcini premio vengono dispensati quasi esclusivamente qui. Il bocconcino più buono può essere elargito solo quando il cane è nel rifugio.
Così facendo creiamo il luogo fantastico dove il nostro cane ha vissuto solo esperienze positive e dove si sente al sicuro. Quando scoppia il temporale ed il cane incomincia ad agitarsi per la fobia dei rumori, lo porto al suo rifugio e gli fornisco il premio preferito, magari incastrato nei giochi pensati apposta per rilasciare lentamente la leccornia. Il cane probabilmente sarà ancora un po’ agitato, ma nella maggior parte dei casi sarà in grado di gestire in sicurezza la sua ansia e la sua fobia dei rumori.
In commercio si trovano cd o in genere files digitali sonori su cui sono registrati i rumori dei temporali e degli scoppi allo specifico scopo di attuare una terapia di desensibilizzazione. Va detto subito: non funziona per tutti i cani e soprattutto per i temporali il solo suono artificiale non è in grado di ricreare completamente l’atmosfera che si sviluppa quando scoppia un temporale. La cosa però per alcuni può anche funzionare, il trucco sta nell’osservare attentamente il cane quando sente il suono che lo agita e trovare il volume che ancora non lo fa sentire a disagio.
Quando abbiamo individuato questo volume, dobbiamo interagire col cane con giochi e distrazioni; quando siamo sicuri che il cane rimane tranquillo, aumentiamo di pochissimo il volume e ci assicuriamo che non crei disagio. Continuiamo con questa strategia fino a quando il volume non arriva ad essere paragonabile a quello reale ed il cane non reagisce. In alcuni casi tutto questo può non funzionare, soprattutto per coloro che hanno vissuto il periodo sensibile in situazioni di impoverimento sensoriale; se questo è il vostro caso, l’aspetto farmacologico assume grande importanza per la soluzione del problema e quindi è necessario contattare un veterinario esperto di comportamento.
Un altro importante consiglio è non sgridare o punire il cane quando esibisce la fobia dei rumori: castigarlo aumenterebbe la quota di ansia. Grazie a questi consigli Clive è riuscito a superare la fobia dei rumori, anche se un leggero stato d’ansia, gestibile e non paragonabile al panico che provava precedentemente, è rimasto.